martedì 28 agosto 2012

Rassegna stampa sociale settimanale

Dopo un inizio di Agosto molto povero di notizie ed articoli, con il rientro dalle ferie sono aumentati anche gli approfondimenti nel settore sociale e del welfare.

La Stampa dedica un articolo alla ricesca scientifica secondo la quale l'Alzhaimer colpirebbe le donne in maniera più progressiva e veloce rispetto agli uomini. Nello stesso articolo potete trovare il rimando a precedenti approfondimenti sempre sulla tematica della malattia degenerativa.
http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/salute/articolo/lstp/466523/

Due settimane fa in questo blog ho riflettuto sulla nascita di un secondo welfare molto legato alle proposte provenienti dal privato, ma con un campanello di allarme dovuto alla qualità del servizio e soprattutto legato alla necessità di porre rimedio ad una situazione sociale devastante.
Il Fatto Quotidiano riporta l'esperienza degli "ambulatori per poveri", all'interno dei quali crescono le richieste da parte degli anziani. L'articolo è bellissimo ed interessante e lo trovate a questo url:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/05/ambulatori-per-poveri-aumentano-anziani-cure-gratis-e-nessuna-prenotazione/317513/

Per quanto concerne la trasparenza, ne Il Sole 24 Ore si riporta il Decreto del governo con i quale vengono individuati gli Enti virtuosi per l'anno 2012.
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-08-27/premi-enti-virtuosi-base-064353.shtml?uuid=Ab4vx9TG

Infine, stupendo reportage su Il Manifesto sul cambiamento della Russia nelle politiche a favore dei portatori di handicap.
http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/8319/

lunedì 27 agosto 2012

Ecco come cambia l'ISEE

Era atteso per Maggio, in ogni caso in questi giorni il Parlamento approverà il cambiamento di calcolo dell'ISEE.

Al reddito Irpef si sommeranno anche i redditi esenti, così come la cedolare sugli affitti e le indennità sugli accompagnamenti. In quest' ultimo caso le associazioni dei consumatori stanno avanzando numerose critiche.
Non mancano, naturalmente, le detrazioni. Saranno infatti detraibili gli assegni al coniuge ed ai figli e le spese per soggetti portatori di handicap.

Novità vengono introdotte per quello che viene già definito ISEE solidale. Chi ha perso il lavoro potrà presentare l'ISEE per usufruire di servizi agevolati rimodulando il calcolo con un ISEE cosiddetto "corrente".

La proposta prevede anche una distinzione nel calcolo tra disabilità media, grave e lieta.

A seguito dell'approvazione posterò il link ufficiale del Governo con il testo del Decreto approvato.

giovedì 23 agosto 2012

Generazione Perduta

Generazione Perduta


Ho firmato il manifesto di Generazione Perduta.
Ci sono molteplici motivazioni che mi hanno spinto a sottoscrivere il documento. A noi abitanti della via di mezzo tra i trenta ed i quaranta, non hanno spiegato molte cose.
La prima, non hanno saputo spiegarcela né la scuola né l’università. E cioè l’assoluta mancanza di una corrispondenza tra studio e lavoro, o meglio ancora l’impossibilità di proseguire con il modello occupazionale delle generazioni che ci hanno preceduto. I giovani che adesso si trovano tra i banchi di scuola o nelle aule dell’Università sono consci di un futuro terribile. Il telegiornale li bombarda di notizie su un domani legato al contratto a termine, alla disoccupazione. Sono i ragazzi con i quali, da Responsabile dei Servizi Sociali e da progettista, lavoro anche io. E sono incredibilmente realisti e consapevoli. E paradossalmente, sono preparati a reagire. Un percorso universitario più mirato, un corso professionalizzante con una decente aspettativa occupazionale. Oppure la mente già predisposta a fuggire all’estero.
A noi no. Quando alla fine degli anni ’90 dovevamo decidere quale strada prendere dopo la maturità, gli indirizzi Universitari erano quelli dei nostri genitori, dei nostri nonni. Ed allora tutti a Giurisprudenza, Filosofia, Ingegneria. La prima e l’ultima soprattutto, Giurisprudenza ed Ingegneria, erano una certezza. Lo dicevano i professori a scuola. Andate a vedere le iscrizioni di quegli anni in queste due facoltà. Numeri da capogiro. Qualche anno dopo, uscì la notizia (quasi trattata come gossip) che c’erano più avvocati a Roma che in tutta la Francia. Oggi, le fabbriche che avevano assunto ingenieri come se piovesse chiudono al ritmo di una al giorno. Ma nessuno  riuscì a prevedere che, con qualunque titolo e con qualsivoglia qualifica, non avremmo mai raggiunto un contratto a tempo determinato.

Ho messo il mio nome nel manifesto di Generazione Perduta perché la politica, nella confusione preoccupante nella quale vive, sta cercando di dare risposta (senza riuscirci) a chi sta maturando i diritti della pensione, a chi li ha maturati e stamattina leggo sul Corriere della Sera che il Ministro delle Politiche Sociali proporrà a breve un pacchetto rivolto ai giovani. E a noi? In questo momento chi può dare spinta propulsiva immediata in questo paese siamo noi, disastrati trenta/quarantenni con mille idee in testa e nemmeno un alito di  credito da parte degli Istituti Bancari. Da domattina noi potremmo mettere in pratica le idee. Dare circolazione agli studi fatti, alle letture, alle esperienze all’estero, alla lingua inglese che leggiamo con la stessa velocità del nostro stupendo italiano. Questa mia generazione di idealisti senza speranze contribuisce ogni giorno alla crescita del paese, ma differentemente da quelle che l’hanno preceduta, non ha costruito  nessun debito pubblico e non andrà in pensione a 39 anni solo perché lavora alle Ferrovie dello Stato.

Chi ci condurrà fuori da questa crisi? Mi piacerebbe dire che anche noi potremmo dare il nostro sostanzioso contributo. Temo che invece così non sarà. Guardiamoci intorno: nessun politico affermato ci rappresenta. Chi cercherà di risolvere il debito, la crisi del lavoro, il problema dell’ecologia, chi dovrà riformare il mondo del lavoro, chi dovrà dialogare con i nostri cugini europei, sono persone che hanno assistito al declino del nostro paese senza denunciare mai nulla. Qualcuno ne è stato causa. Noi no. Sarebbe un buon curriculum vitae poter dire che la mia generazione, con le crisi di questo Paese, non c’entra niente ed ha solo voglia di dare il proprio contributo. Ma in Italia il curriculum vitae……

Merito, questa è la parola che dovrebbe essere obbligatoriamente citata in ogni legge da qui in poi. Chi vale venga apprezzato, venga riconosciuto. O magari solo venga confermato nel suo posto di lavoro (inutile chiedere l’iperuranio platonico). Questa generazione di trenta/quarantenni la parola merito non sa più come declinarla. Ci lasciano il merito nella nostra vita privata, affettiva, di hobby che qualcuno, senza lavoro e senza prospettiva, cerca di far divenire professione. Ci lasciano le belle sperimentazioni di MACAO a Milano e del Teatro Valle a Roma, guardandoci col sorriso beffardo di chi ci pensa rivoluzionari utopisti.

La Generazione Perduta, acronimo che coniò Hemingway, deve guardare ad un futuro. Non solo perché senza una prospettiva le nostre vite sarebbero difficili da riempire di significato. Ma anche perché esistono delle realtà che hanno cambiato il costume (o il malcostume) mutandolo in buone prassi. La politica miope delle nostre istituzioni non guarda a quello che succede al di là del muro.
Noi invece abbiamo la possibilità di leggere in altri scenari il racconto di una mutazione che può, e deve, essere replicata. In America Latina una intera generazione nata intorno ai Movimenti (apartitica, ma non apolitica, perché le idee sono necessarie) ha permesso a molti paesi di portare al capo del governo un leader venuto dal “basso”, senza tessera politica ma solo in quanto esponente di un movimento. E non è così distante da noi quella generazione che in Messico ha preso a sfilare per le strade raccogliendo il sostegno degli Universitari e dei propri genitori. Senza alcun vessillo, ricordando che c’è una intera società che viene dimenticata e sulla quale non si punta.
Se avessimo una classe politica lungimirante, dovrebbe porre attenzione  a questa esperienza sudamericana, che nasce (guarda caso) da una crisi economica drammatica e dalla richiesta di banche estere di rimettere il debito, costi quel che costi (la cosiddetta macelleria sociale).

Nessuna generazione, a ben vedere, è perduta se sa riconoscere le proprie difficoltà e soprattutto se lotta per riprendersi i propri diritti.
Rispetto. Merito. Impegno. Progetto. Fiducia.
Sono le cinque parole che, da trentaquattrenne, trovo più necessarie e vicine a me in questo momento della vita.   


martedì 14 agosto 2012

La Carta Viterbo Sociale



Crescono le proposte delle singole amministrazioni locali per fronteggiare la crisi.
Il Comune di Viterbo ha approvato la nascita della Carta Viterbo Sociale, prepagata, a costo zero per il cittadino, ricaricabile e che garantirà al possessore di usufruire degli sconti dei soggetti economici che aderiranno all'iniziativa.

Il progetto prevede la distribuzione della Carta a tutti i cittadini residenti in pensione ed alle neo-mamme che abbiano un reddito inferiore ad € 6.250,00. Sulla carta sarà possibile ricevere la pensione e qualsiasi altro tipo di contributo pubblico ed usufruire degli sconti che i soggetti economici locali proporanno, aderendo all'iniziativa del Comune.

Per saperne di più: http://viterbonews24.it/news/sconti-tutto-l%E2%80%99anno-con-la-carta-viterbo-sociale_16292.htm

giovedì 9 agosto 2012

Dalla mutua della COOP al secondo welfare


La notizia, riportata da molti quotidiani, che la COOP offrirà ai propri soci la possibilità di usufruire di una mutua alternativa porta con se riflessioni e domande. Stiamo parlando, finalmente, della nascita di un secondo welfare oppure ci stiamo pericolosamente avvicinando al fai-da-te di statunitense memoria?

La verità, come sempre, sta nel mezzo.
Il termine secondo welfare è di gran moda in questo momento. In realtà non è che un nuovo idioma per definire ciò che questo blog sta riportando da più di un anno: il passaggio da un modello sociale nel quale non solo è lo Stato a dettare le regole, ma in cui il Terzo Settore è un mero esecutore, ad un altro modello (ci si consentirà: molto nord europeo, almeno in attesa delle riforme di Hollande) nel quale il Terzo Settore si stacca dalla dimensione di appendice del pubblico per divenire centro propulsivo e propositivo.
Ma, attenzione. La proposta della COOP non nasce in un periodo di splendore della nostra economia e soprattutto dello stato sociale, ma è figlia della crisi (irreversibile?) del welfare state come noi lo conoscevamo.

E' pertanto una proposta cui deve andare il nostro plauso perchè risponde ad un problema della classe sociale più in difficoltà del paese  (anziani, inoccupati e disoccupati) e può rappresentare un buon modello di partenza perchè la base di soci della COOP (oltre i 7 milioni nel nostro paese) rappresenta un punto di forza non indifferente. L'idea però è nata quasi come esigenza di intervenire in un grave vuoto lasciato dal pubblico:  la riforma del lavoro, gli esodati, il crollo della produzione industriale, il nuovo record dello ore di cassa integrazione stanno creando una nuova classe di poveri, e la possibilità di usufruire di una mutua del cittadino integrativa del Servizio Sanitario Nazionale capace di offrire prodotti sanitari e servizi a prezzi calmierati viene incontro ad una drammatica situazione sociale.
Quale differenza c'è, in fondo, tra quello che propone la COOP ed una assicurazione sanitaria? Il prezzo più basso, una presenza importante nel territorio (la rete COOP soprattutto nel Centro Italia è capillare) ed una platea ampia. Ma, come negli Stati Uniti per quanto riguarda le assicurazioni proposte dai datori di lavoro e che vengono pagate direttamente in busta paga, è un sistema nato per una carenza del pubblico.

In molti si stanno innamorando dell'idioma secondo welfare. Questo blog da sempre auspica un diverso ruolo del Terzo Settore ed in questa nuova idea di stato sociale si pone grande attenzione a cosa possono fare le fondazioni, la cooperazione sociale, le parti sociali ed i governi locali. Ma il vero secondo welfare dovrebbe consistere nella nascita di servizi complementari all'intervento pubblico.
Una cooperativa sociale che fa un accordo con un datore di lavoro per la creazione di un Nido di Infanzia all'interno della sede di lavoro (con tutte le caratteristiche previste dalla legge per i nidi pubblici, naturalmente.). L'esperienza del voucher per l'accesso ai servizi (maggiore concorrenza in un quadro comunque di inalterato livello qualitativo). Il rafforzamento dei servizi di conciliazione.
I piccoli esempi riportati sono esplicativi della forza che il nuovo welfare può avere se, e solo se, si crea un connubio tra la componente pubblica ed il privato, che deve assumere sempre maggiore autonomia in un quadro di crescita armonica, e non di esigenze dovute alla situazione economica.

La proposta della COOP è da accogliere con positività, perchè si dimostra sensibile nei confronti della drammaticità della situazione esistente, ma si deve avviare un ragionamento con la componente pubblica, altrimenti questi bei progetti rimangono isolati o lasciati alla sensibilità di chi li propone.

A confermare questa teoria, la COOP ha anche comunicato l'intenzione di avviare un servizio postale da attivare nei paesi di montagna che hanno subito il taglio degli uffici di Poste Italiane. Non si tratta anche questo di un intervento necessario per coprire una mancanza pubblica?

Qui l'articolo del Corriere della Sera sulla proposta COOP: http://www.corriere.it/cronache/12_agosto_07/coop-mutua-welfare-integrativo_9905ccb0-e052-11e1-8d28-fa97424fa7f2.shtml

sabato 4 agosto 2012

Rassegna sociale settimanale

Questa settimana sui quotidiani.

La Repubblica pone attenzione alla decisione del Comune di Milano di aprire nove Sportelli Anti-crisi , uno per ogni zona amministrativa della città, per fronteggiare la drammatica situazione sociale. Accanto agli operatori di Sportello troveranno posto degli psicologi volontari, con il compito di supportare le persone che attraverso un momento di grave crisi.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/08/03/news/fondi_e_sostegno_psicologico_sportelli_anticrisi_in_ogni_zona-40252093/?ref=search

Sempre su La Repubblica bellissimo ed ampio articolo su come vengono utilizzati i Fondi UE in Italia. Vi consiglio di reperire l'originale cartaceo dell'articolo, uscito a pag. 22/23 di Venerdì 3 Agosto, in quanto contiene dei grafici interessantissimi.
http://www.dirittiglobali.it/index.php?view=article&catid=18:lavoro-economia-a-finanza&id=35414:dai-corsi-di-russo-agli-zoo-tutti-i-progetti-pazzi-che-spillano-soldi-allue&format=pdf&ml=2&mlt=yoo_explorer&tmpl=component

Il Sole 24 ore pubblica l'elenco dei Comuni che non hanno rispettato il Patto di stabilità. Oltre alla gravità del non rispetto di quanto previsto dalla normativa, i Comuni inseriti nell'elenco non hanno diritto al fondo sperimentale di riequilibrio, ma in alcuni casi nemmeno a tutti gli altri fondi specifici previsti dal Bilancio dello Stato, con una ricaduta drammatica sui servizi.
Se volete vedere se c'è anche il vostro Comune, la lista si trova a questo indirizzo:
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/SoleOnLine5/_Oggetti_Correlati/Documenti/Norme%20e%20Tributi/2012/08/comuni-patto-stabilita-allegato-A-e-B.pdf?uuid=7d6c7de2-dbce-11e1-9fb1-bcfe6a077bf6

Libero propone un articolo sulla differenza tra lo stipendio medio di un lavoratore italiano e quello di uno straniero. Si scopre che un immigrato guadagna mediamente trecento euro in meno di un italiano, che il suo titolo di studio non conta relativamente alla paga percepita e che nel Nord la situazione è più rosea rispetto al resto del Paese.
http://www.liberoquotidiano.it/news/Italia/1067833/Quanto-guadagna-un-immigrato---Confronta-la-tua-busta-paga.html

Il Fatto Quotidiano racconta di un centro per malati di Alzheimer in provincia di Sassari trasformatosi in breve tempo in un lager nel quale gli anziani venivano torturati e subivano forti pressioni psicologiche.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/03/sassari-maltrattavano-malati-di-alzheimer-arrestato-anche-consigliere-regionale/315425/

Avvenire ci informa che il Comune di Roma ha rivisto i metodi di calcolo dell'ISEE per l'accesso ai servizi. In questo caso piccolo inciso: il Governo entro il 31 Maggio scorso doveva, attraverso un proprio decreto, rivedere le modalità di calcolo dell'ISEE, ma ancora non si hanno notizie in merito.
http://www.avvenire.it/Politica/Pagine/roma-quoziente-per-nuove-tariffe-a-misura-di-famiglia.aspx

mercoledì 1 agosto 2012

Il Senato salva i Consorzi di Servizi Sociali

Tra gli Enti da risparmiare dalla mannaia della spending review la Commissione bilancio ha inserito anche i Consorzi che gestiscono i Servizi Sociali, dopo che anche le Istituzioni erano state "graziate" dalle misure economiche prese dal Governo.

Permangono in ogni caso le situazioni di criticità per la mancanza di fondi nel settore sociale, con il rischio di sospensione di numerosi servizio e di taglio di posti di lavoro. In questi giorni c'è mobilitazione nel Consorzio di Ariano Irpino per la concreta possibilità di sospensione dei servizi a partire dal mese di Agosto.

Per saperne di più: http://www.piueconomia.it/ArticoloShow.aspx?ID_NEWS=2368