sabato 13 aprile 2013

La riforma del welfare in Gran Bretagna



E alla fine il paese che ha coniato ed inventato il termine welfare è anche il primo, nella nostra Europa, a farne una riforma drastica.
Dimentichiamoci dunque le varie terminologie utilizzate e studiate in questi anni e derivate dalle politiche sociali di Londra, su tutte welfare state e welfare mix. L'esecutivo di Cameron ha dato avvio ad una serie di cambiamenti che modificano in maniera strutturale l'approccio verso i servizi sociali, con mutamenti che interessano una grande fetta della popolazione.

Il simbolo di questa riforma è la bedroom tax, cioè la riduzione del contributo a favore delle famiglie più bisognose cui è stata concessa una abitazione con una stanza in più rispetto alle loro reali esigenze.
Inoltre, la possibilità di accedere all'assistenza legale gratuita viene drasticamente tagliata, riservandola
solamente a casi di estremo bisogno.
Tutte le agevolazioni fiscali e le esenzioni per le tasse comunali vengono ricalcolate e si stringono le maglie per l'accesso al servizio sanitario nazionale (Nhs).

Il Ministro del Lavoro Duncan Smith ha così motivato i capisaldi della riforma, cercando di contenere le aspre critiche degli inglesi: «Siamo nel putiferio economico. Abbiamo ereditato un problema: semplicemente non abbiamo i soldi da spendere per quelle cose su cui la gente vorrebbe che li spendessimo. Quello che sto tentando di fare è di non spendere quello che abbiamo su cose ingiuste»

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