sabato 13 ottobre 2012

Legge di stabilità. Aumento dell'IVA per le Cooperative Sociali



La legge di stabilità 2013 prevede un aumento dell'IVA anche per le Cooperative Sociali, che dunque passerà dal 4% al 10%, con un ritocco ulteriore dal 1 Luglio 2013, momento in cui le Cooperative saranno costrette a fatturare con IVA al 11%.

Questo cambiamento, che sta passando in secondo piano rispetto ai principali interventi previsti nel Decreto (su tutti, la diminuzione dell'Irpef dell'1% per i redditi bassi ed il blocco delle accise sui carburanti) ha invece una portata epocale nel settore dei Servizi Sociali.

Sino ad ora il grande vantaggio del regime agevolato cui usufruivano le Cooperative era il punto di forza dell'appalto dei servizi da parte degli Enti locali e delle Pubbliche Amministrazioni in generale. A tal proposito, si ricorda che l'IVA, mentre per un privato in regime di Partita IVA è un costo deducibile, per un ente pubblico è indeducibile, rappresentando pertanto una spesa a tutti gli effetti.

 Perchè dunque il legislatore aveva introdotto questa agevolazione? Per diversi motivi. Intanto, per far inserire nel mondo del lavoro l'istituito della Cooperazione. Inoltre, per riconoscere a questa particolare forma societaria (che in teoria dovrebbe inserire nel mondo del lavoro soggetti disagiati, con disabilità o di difficile ricollocazione occupazionale) uno status particolare.

Nei servizi sociali inoltre è previsto, negli appalti sotto la soglia comunitaria annuale, l'obbligo di avvalersi esclusivamente di soggetti cooperativi, considerata sia la spesa contenuta del servizio (IVA agevolata, appunto) sia una certa professionalità riguardo gli interventi.

Cosa succederà ora? La prima riflessione riguarda la mancata nascita, in Italia, delle Imprese Sociali, previste nel nostro ordinamento ma mai realmente sbocciate. Con la fine delle agevolazioni a favore della cooperazione, sarebbe stato auspicabile un forte incremento di questo istituto.
Inoltre. E' cosi' fuori luogo pensare che si possa ritornare ad una forte presenza, in prima persona, degli Enti locali? La gestione dei servizi in house può essere una soluzione.

Una ultima domanda. Quale futuro per i lavoratori? Sono tantissimi gli operatori sociali occupati nelle cooperative, spesso con contratti anche solo per poche ore, ma che riescono ad ottenere una occupazione in questa crisi senza termine. Per loro, quali strade si prospettano? 

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