venerdì 8 febbraio 2013

La badante di condominio (ed il micro-welfare).

Vengono da Bologna e da Alessandria due sperimentazioni interessanti: la badante di condominio.
Partendo dalle sempre più numerose esigenze degli anziani, in particolare nell'area della non-autosufficienza ed in primis delle demenze senili, in un condominio di Alessandra si è sperimentata la fidura della badante di condominio, a disposizione di tutti gli anziani, con svariate problematiche, residenti nello stabile.

La badante arriva nel condominio di prima mattina e rimane sino a sera, spostandosi da un appartamento all'altro a seconda delle esigenze concordate con i familiari, secondo un orario prestabilito che ovviamente però può subire variazioni a seconda delle emergenze, prontamente risolvibili in quanto trattasi di un ambiente unico nel quale è velocissimo muoversi.
L'assunzione avviene da parte delle famiglie in quota parte, per le ore concordate, con una spesa media di € 200/250 contro la media nazionale per una badante che si aggira intorno ai 1200 euro.

Questa iniziativa, replicata anche a Trieste e che sta incuriosendo molti addetti ai lavori, si inserisce in un buco all'interno dei servizi, laddove l'integrazione socio-sanitaria che garantisce la presenza dell'ADI e del SAD non può coprire le necessità dell'utenza. Un altro punto a favore è che nei territorio dove è stata avviata la sperimentazione le badanti hanno dovuto obbligatoriamente partecipare ad un Corso di formazione, garantendo in tal modo la professionalità e la qualità del servizio prestato.

A Trieste la sperimentazione ha visto l'intervento nello stesso condominio di una equipe composta da tre badanti, che operano anche nei giorni festivi.

Queste iniziative si inseriscono all'interno del cosiddetto micro-welfare, un sistema di agile di intervento sulle problematiche sociali, un modo di collaborazione e di integrazione dei servizi esistenti che si caratterizza per una maggiore flessibilità e per interventi mirati e volti al miglioramento della qualità delle prestazioni per gli utenti. Un altro esempio di questo micro-welfare è il portiere sociale, sperimentato in questo caso a Milano, laddove il tipico portiere di un grande condominio garantisce un monitoraggio continuo delle esigenze degli anziani.





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