mercoledì 3 aprile 2013

Tre proposte di mutualismo solidale




Tra le tante idee e proposte che si fanno avanti in periodi difficili per il nostro welfare, particolare attenzione voglio porre sul concetto di mutualismo solidale. 

Riprendo dal sito Finanza etica la definizione di finanza mutualistica e solidale:

"Per potersi definire «mutualistica e solidale» tutta l'attività finanziaria del soggetto, e tutte le attività ad essa collegate, devono uniformarsi ai seguenti principi e alle seguenti norme:

1. Accesso al credito senza discriminazioni basate su patrimonio, sesso, etnia o religione a sostegno della funzione sociale delle attività finanziate e del benessere della comunità. Esclusione di ogni tipo di prestito nei confronti di quelle attività economiche che ostacolano lo sviluppo umano e contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona, come la produzione e il commercio di armi, le produzioni lesive della salute e dell'ambiente, le attività che si fondano sullo sfruttamento dei minori o sulla repressione delle libertà civili.

2. Preferenza delle garanzie personali (anche di gruppo), a prescindere dal patrimonio dei garanti, rispetto a quelle patrimoniali. Almeno il 75% del numero dei finanziamenti in corso deve essere garantito esclusivamente da garanzie personali.

3. Trasparenza, partecipazione e mutualità come requisiti fondanti di tutta l'attività, che si manifestano principalmente in:
a) Massima trasparenza nella determinazione dei tassi di interesse applicati ai finanziamenti; essi devono essere composti al massimo da soli due elementi: costi di gestione della struttura e remunerazione del denaro investito. Il tasso applicato ai finanziamenti non è determinato dal potere contrattuale dei finanziati. L'eventuale remunerazione del capitale sociale non deve superare il tasso d’inflazione, escludendo ogni forma di ulteriore arricchimento.
b) Massima trasparenza nella gestione della struttura e nelle decisioni relative alla concessione dei finanziamenti, con esplicita previsione di forme di partecipazione e comunicazione ai soci. In particolare espressa previsione della possibilità per i soci di assistere liberamente alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e l’individuazione, con approvazione dell’assemblea dei soci, di strumenti per favorire la creazione di rapporti di conoscenza, scambio e collaborazione fra i soci finanziatori e soci finanziati. Comunicazione pubblica dei finanziamenti concessi, del denaro raccolto e delle altre principali decisioni strategiche.
c) Forma cooperativa a mutualità prevalente della struttura, con esplicita previsione di partecipazione in qualità di soci, con i medesimi diritti e doveri, di investitori, finanziati e lavoratori (o rappresentanti di questi ultimi in caso di strutture consortili o comunque di secondo livello). I finanziati devono essere soci.
d) Individuazione degli strumenti per definire e verificare il raggiungimento dei propri fini sociali: la cooperativa dovrà adottare idonei strumenti, discussi e approvati dalla propria assemblea dei soci, per definire e verificare periodicamente in modo partecipato, il raggiungimento dei propri fini sociali.
e) Concessione dei finanziamenti si deve basare, oltre che sull'istruttoria economica, anche su quella socio-ambientale e tale istruttoria deve avere pari valore di quella economica all'interno del meccanismo decisionale di concessione del finanziamento"

All'interno delle Assemblee macro-territoriali di Milano e Roma organizzate dalla Fap-ACLI sono stati avanzate tre proposte fattibili di mutualismo sociale, intese quali nuove possibilità di interventi per un nuovo welfare:

1) conto corrente bancario a costo zero
2) l'accesso ad una sanità convenzionata low cost,
3) turismo sociale, inteso come diritto alla vacanza a prezzi equi e pertanto nascita di risorse utili ad offrire ad un certo numero di famiglie non abbienti soggiorni di qualità a costo zero.

Mi sembrano tre proposte interessanti da approfondire. Lo faremo nei prossimi articoli. 

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