giovedì 9 agosto 2012

Dalla mutua della COOP al secondo welfare


La notizia, riportata da molti quotidiani, che la COOP offrirà ai propri soci la possibilità di usufruire di una mutua alternativa porta con se riflessioni e domande. Stiamo parlando, finalmente, della nascita di un secondo welfare oppure ci stiamo pericolosamente avvicinando al fai-da-te di statunitense memoria?

La verità, come sempre, sta nel mezzo.
Il termine secondo welfare è di gran moda in questo momento. In realtà non è che un nuovo idioma per definire ciò che questo blog sta riportando da più di un anno: il passaggio da un modello sociale nel quale non solo è lo Stato a dettare le regole, ma in cui il Terzo Settore è un mero esecutore, ad un altro modello (ci si consentirà: molto nord europeo, almeno in attesa delle riforme di Hollande) nel quale il Terzo Settore si stacca dalla dimensione di appendice del pubblico per divenire centro propulsivo e propositivo.
Ma, attenzione. La proposta della COOP non nasce in un periodo di splendore della nostra economia e soprattutto dello stato sociale, ma è figlia della crisi (irreversibile?) del welfare state come noi lo conoscevamo.

E' pertanto una proposta cui deve andare il nostro plauso perchè risponde ad un problema della classe sociale più in difficoltà del paese  (anziani, inoccupati e disoccupati) e può rappresentare un buon modello di partenza perchè la base di soci della COOP (oltre i 7 milioni nel nostro paese) rappresenta un punto di forza non indifferente. L'idea però è nata quasi come esigenza di intervenire in un grave vuoto lasciato dal pubblico:  la riforma del lavoro, gli esodati, il crollo della produzione industriale, il nuovo record dello ore di cassa integrazione stanno creando una nuova classe di poveri, e la possibilità di usufruire di una mutua del cittadino integrativa del Servizio Sanitario Nazionale capace di offrire prodotti sanitari e servizi a prezzi calmierati viene incontro ad una drammatica situazione sociale.
Quale differenza c'è, in fondo, tra quello che propone la COOP ed una assicurazione sanitaria? Il prezzo più basso, una presenza importante nel territorio (la rete COOP soprattutto nel Centro Italia è capillare) ed una platea ampia. Ma, come negli Stati Uniti per quanto riguarda le assicurazioni proposte dai datori di lavoro e che vengono pagate direttamente in busta paga, è un sistema nato per una carenza del pubblico.

In molti si stanno innamorando dell'idioma secondo welfare. Questo blog da sempre auspica un diverso ruolo del Terzo Settore ed in questa nuova idea di stato sociale si pone grande attenzione a cosa possono fare le fondazioni, la cooperazione sociale, le parti sociali ed i governi locali. Ma il vero secondo welfare dovrebbe consistere nella nascita di servizi complementari all'intervento pubblico.
Una cooperativa sociale che fa un accordo con un datore di lavoro per la creazione di un Nido di Infanzia all'interno della sede di lavoro (con tutte le caratteristiche previste dalla legge per i nidi pubblici, naturalmente.). L'esperienza del voucher per l'accesso ai servizi (maggiore concorrenza in un quadro comunque di inalterato livello qualitativo). Il rafforzamento dei servizi di conciliazione.
I piccoli esempi riportati sono esplicativi della forza che il nuovo welfare può avere se, e solo se, si crea un connubio tra la componente pubblica ed il privato, che deve assumere sempre maggiore autonomia in un quadro di crescita armonica, e non di esigenze dovute alla situazione economica.

La proposta della COOP è da accogliere con positività, perchè si dimostra sensibile nei confronti della drammaticità della situazione esistente, ma si deve avviare un ragionamento con la componente pubblica, altrimenti questi bei progetti rimangono isolati o lasciati alla sensibilità di chi li propone.

A confermare questa teoria, la COOP ha anche comunicato l'intenzione di avviare un servizio postale da attivare nei paesi di montagna che hanno subito il taglio degli uffici di Poste Italiane. Non si tratta anche questo di un intervento necessario per coprire una mancanza pubblica?

Qui l'articolo del Corriere della Sera sulla proposta COOP: http://www.corriere.it/cronache/12_agosto_07/coop-mutua-welfare-integrativo_9905ccb0-e052-11e1-8d28-fa97424fa7f2.shtml

1 commento:

  1. Salve, scusami se ti contatto qui ma non so come contattarti. Sono l'editore del libro UNA POSSIBILITà PER TUTTI, di cui è apparsa la recensione su nuvoladellavoro.corriere.it.
    Siccome ti sei interessato volevo sapere se potevi aiutarci a diffondere le proposte del libro con una recensione o un dibattito pubblico. Spero di sentirti. Saluti
    Massimiliano De Santis
    massimiliano@secondavistaedizioni.it

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