lunedì 30 settembre 2013

Cure palliative e cure domiciliari: ruolo del non profit

Si è svolto a Bologna un incontro a livello europeo per comprendere le varie diversificazioni negli interventi di cura domiciliare, in particolare per quanto riguarda le cure palliative.

Il concetto cardine da cui si deve partire per analizzare la situazione italiana è un andamento costante negli ultimi anni di potenziamento degli interventi a domicilio, volti a prendersi cura del paziente, in qualsiasi stato esso sia, all'interno delle proprie mura domestiche.
Gli aspetti che hanno portato a questo rafforzamento dei servizi a domicilio sono riconducibili alla componente psicologica del paziente e della sua famiglia ed, ovviamente, alla necessità di abbassare i costi della degenza in strutture.
Tra tutti i cambiamenti cui il sistema sociale si sta sottoponendo in questo periodo, è possibile asserire con tranquillità che questo intervento sia il più attuato e quello di cui, forse, si sente maggiormente il bisogno.

Come al solito, la domanda che ci si pone in contesto di progettazione del servizio è: chi gestisce queste attività? Il territorio italiano, nonostante le sue disomogeneità croniche, sembra finalmente adottare una strategia comune, attraverso il ruolo del no profit.
A diverso titolo e con modalità differenti (e qui lo scontro storico tra legislazione nazionale e regionale rischia di degenerare in tanti minuscoli welfare) il no profit gestisce interventi in collaborazione con la Sanità. Questa mole di lavoro è in crescita costante: il numero di pazienti oncologici che trascorre gli ultimi giorni di vita in un ospedale è passato da 53.574 nel 2010 a 49.213 nel 2011, con un calo che supera l'8%.

Il problema, come sempre, sta nelle modalità di affidamento e gestione di questi servizi. Si va dagli appalti agli affidamenti diretti, convenzioni sino alla totale assenza di alcun rapporto regolarizzato.

Urge quindi un intervento repentino del legislatore per chiarire il rapporto tra Servizi Sanitari e no profit e per definire l'iter amministrativo e le modalità gestionali più opportune.

lunedì 16 settembre 2013

Varese sperimenta

Il Comune di Varese ha presentato nella giornata odierna due progetti sperimentali.

Il primo, denominato "Sono io", è la sperimentazione di un ausilio collegato al campanello della porta di casa, che permetterà all'anziano di vedere la persona che ha suonato e di evitare così eventuali truffe e raggiri. La collaborazione con una ditta del territorio permetterà una installazione gratuita del supporto sia per l'amministrazione che per gli utenti.

Il secondo progetto prevede l'apertura di uno Sportello affitti per nuclei familiari colpiti dalla crisi. A loro il Comune riserva un contributo in collaborazione con la Regione per aiutare queste realtà al pagamento dell’affitto di locazione. Trattasi di un tipico intervento anti-crisi, che cerca di tamponare una situazione generalizzata in tutta Italia di crescita del disagio socio-economico delle famiglie.

venerdì 13 settembre 2013

Il caso Norvegese, meno Stato e meno welfare


Colpisce l'immaginario collettivo un paese come la Norvegia.
I norvegesi si sono sempre rifiutati di entrare nell'UE, forti del petrolio che sempre di più viene estratto dalle loro acque e paurosi di dover sottostare a regole e quote, soprattutto alimentari (pesca del merluzzo in primis). I dati economici sono d'altronde molto chiari: assenza di inflazione (addirittura al di sotto dell'1%), disoccupazione anch'essa a livelli bassi (circa il 3%), il secondo PIL procapite al mondo così come, di pari passo, la qualità media della vita.

In questo contesto di ricchezza diffusa la popolazione chiede allo Stato di fare un ulteriore passo indietro, di impattare cioè il meno possibile sulla loro vita privata. Meno tasse, innanzitutto, ed un forte snellimento della burocrazia e della strutturazione pubblica. Uno Stato low cost insomma, che poco chiede ai cittadini e naturalmente anche poco concede.
Tralasciando infatti il sistema previdenziale, che non può essere messo in crisi in quanto la ricchezza diffusa permette al sistema di autogenerarsi, è l'impianto di welfare che viene messo in discussione.

Strano, perchè solamente nel 2009 il modello norvegese prevedeva una più forte presenza dello Stato nell'economia ed un forte potenziamento del welfare pubblico. Grazie a questi interventi, attualmente Oslo
 garantisce servizi sociali di qualità a bambini e anziani e sostanziosi contributi economici alle vedove, alle ragazze madri, ai disoccupati e anche alle famiglie in base al numero di bambini. Un modello invidiato in tutto l’Occidente.

Cosa succede dunque nel ricco paese scandinavo?
Uno dei dati di fatto incontrovertibili sulla Norvegia rimane l'alto costo della vita. Calcolando il "paniere" tanto caro all'ISTAT, quasi tutti i generi alimentari di prima necessità hanno un costo almeno doppio (in molti casi triplo) rispetto al nostro Paese. Considerato l'alto livello di tassazione e la pressochè nulla evasione fiscale, i Norvegesi hanno chiesto, attraverso le ultime votazioni, un drastico taglio delle tasse, ed in generale anche del costo della vita, probabilmente convinti di potersi permettere privatamente quei servizi sinora garantiti dallo Stato.

Nel quadro della crisi globale è una richiesta controcorrente in quanto gran parte delle teorie e degli economisti in auge auspicano un forte intervento dello Stato, e soprattutto un welfare sempre più presente, come antidoti per superare la crisi.

La domanda a questo punto è: il cambiamento in atto ad Oslo manterrà o addirittura incrementerà la ricchezza diffusa della Norvegia, oppure a lungo termine presenterà un amaro conto ai cittadini? 

domenica 1 settembre 2013

Buoni lavoro per assunzione giovani svantaggiati: iter tortuoso ed incerto

Il Governo Letta con proprio Decreto 76/2013 (il cosiddetto Decreto Lavoro), recentemente convertito in Legge, prevedeva incentivi per le imprese che volessero assumere giovani svantaggiati under 30, con aiuto a mezzo di contributo pari ad un terzo della retribuzione lorda.

Passati più di 60 giorni dall'approvazione da parte del Governo, l'Inps non ha ancora provveduto ad adeguarsi alla normativa, di fatto non rendendo possibile l'avvio del contributo a favore delle ditte. Tantomeno la stessa Inps ha pubblicato alcun vademecum o linea guida operativa che chiarisse l'iter burocratico.

Ci si pone ora l'interrogativo se, passati i 60 giorni previsti dal Decreto Legge, la norma debba considerarsi decaduta o se, essendo intervenuta la conversione in legge (Legge 99/2013 pubblicata in data 28 Agosto), i termini siano slittati di ulteriori 60 giorni.

Cliccando sul link è possibile consultare la Legge in forma integrale:
http://www.finanze.gov.it/export/download/novita2013/LEGGE_9_agosto_2013.pdf

lunedì 26 agosto 2013

L'avanzata del volontariato nella gestione dei servizi

Ad un occhio attento ai cambiamenti anche sensibili in corso non può sfuggire una tendenza ad una maggiore introduzione nella gestione dei servizi sociali del non profit e del volontariato.
Si è iniziato, qualche mese fa, con il legislatore che ha aperto la strada per la partecipazione di questi soggetti giuridici alle gare di appalto, anche oltre soglia, laddove le modalità di gara sono particolarmente complicate e dunque i servizi da gestire sono importanti ed onerosi.
Ora si scopre che in alcuni territori il potenziamento della presenza del volontariato nella gestione dei servizi è realtà.

Un esempio è il distretto  di Cesena - Valle Sannio, nel quale il 69% delle attività e dei servizi socio-sanitari vengono gestiti dal cosiddetto privato sociale, per una movimentazione annuale complessiva di 12 milioni di euro.
Scorporando il dato, si scopre che all'interno del non profit operano in servizi gestionali molte associazioni di volontariato. Prendendo ancora ad esempio la sola città di Cesena, sono 129 le associazioni di volontariato operanti.

Quelle associazioni volontaristiche che gestiscono servizi per conto dell'ente pubblico rappresentano il 33% di quel 69% di cui sopra, per un totale economico annuale di quasi 4 milioni di euro, impensabile sino a qualche anno fa.

Ampliando la nostra visione al dato Italiano, si scopre che le associazioni di volontariato risultano affidatarie di servizi sociali di titolarità pubblica principalmente al Sud e nel Centro Italia (32,4%), mentre al Nord si continua a privilegiare l'affidamento a Cooperative Sociali (solo il 24% ad associazioni di volontariato).
Vi è però una lentezza da parte degli Enti locali a recepire l'importanza del volontariato e le sue finalità.
Tra i Comuni capoluogo di provincia italiani solo 8 su 10 riconoscono in modo esplicito nel loro Statuto il valore del volontariato e la sua funzione etica.


sabato 24 agosto 2013

Il certificato di gravidanza arriverà online

All'interno del cosiddetto Decreto del Fare, entrato in vigore il 21 Agosto scorso, si introduce una importante novità relativamente alla semplificazione burocratica.

E' stato infatti introdotto per il medico del Servizio Sanitario Nazionale o per il convenzionato di trasmettere per via telematica all'INPS il certificato di gravidanza con la data presunta del parto.
Si attende ora il Decreto interministeriale dei dicasteri Lavoro, Salute ed Economia che stabilirà, entro sei mesi, le modalità di trasmissione dei dati.

sabato 15 giugno 2013

Ultim'ora: Cittadinanza più facile ai nati nel nostro paese



Proprio in queste ore il Consiglio dei Ministri sta approvando diversi Decreti comunemente chiamati di "semplificazione". Tra loro, un Decreto apposito che permetterà di avere accesso alla cittadinanza italiana in maniera più facile rispetto al passato.

Da quanto trapelato, compiuti i 18 anni il diritto sarà maturato anche in caso di eventuali inadempimenti amministrativi da parte dei genitore; in pratica, l'omissione o l'errore dei genitore su qualche pratica non da lungo ad allungamento dei tempi.
Come prova per acquisire la cittadinanza, saranno validi anche i certificati medici e quelli scolastici.

domenica 9 giugno 2013

Il volontariato vale il 4% del PIL




La notizia è passata pressochè inosservata sia sulla carta stampata che nel web, ma il dato che attribuisce al volontariato italiano il 4% del PIL dell'intero Paese necessita un'eco maggiore.

Nel settore del volontariato italiano lavorano oltre tre milioni di volontari. La legislazione vigente non permette allo status di volontario di percepire alcun emolumento per la sua opera. Al massimo, la onlus per la quale lavora può riconoscere al suo socio che ha prestato un servizio il rimborso spese, dietro presentazione di appositi giustificativi.
Questo però non esclude la possibilità di monetizzare il lavoro del volontario, che gli esperti calcolano come costo di sostituzione. A questo dato vanno aggiunti i dipendenti delle onlus, che in Italia sono 630.000 persone che naturalmente percepiscono uno stipendio per il loro lavoro. Sommando questi due valori, si ricava l'impressionante dato per il quale le onlus in Italia movimentato un introito economico pari ad 4% del Prodotto Interno Lordo della nostra nazione.

Secondo un report del CSVnet, in Europa la situazione delle Organizzazione di volontariato è molto variabile a seconda del Paese, ma di certo sfata il mito per il quale l'Italia è ai primi posti in europa per presenza delle onlus nel tessuto economico.
In Austria, ad esempio, circa 1 persona su 3 svolge attività di volontariato, anche in assenza di una legge specifica che regolamenti il settore. In Belgio il cosiddetto non-profit vale oltre l'8% del PIL, mentre il Francia il tasso di occupazione di volontari è pari al 9,6% della forza lavoro totale del Paese.

In Olanda addirittura l'intero settore produce il 10,2% del reddito nazionale.

Questi dati evidenziano come in un momento di crisi così preoccupante l'associazionismo può rappresentare una possibilità di occupazione, oltre ai fini di assistenza e di aiuto che per propria natura ogni associazione persegue.
Le ultime sentenza che danno la possibilità alle associazioni di volontariato di partecipare alle gare ed evidenza pubblica per l'accesso alla gestione dei servizi degli Enti Locali si muovono dunque su una strada che in Europa è stata già da tempo intrapresa.