sabato 14 dicembre 2013

Nove idee per una Europa migliore

Avvicinandosi il 2020 si fanno sempre più all'ordine del giorno gli obiettivi fissati da Horizon 2020, la piattaforma politica, sociale ed economica che l'UE ha tracciato per il raggiungimento di finalità a lungo termine.

Un' interessante rivista di discussione redatta proprio dalla Comunità Europea, THINKTANK, prendendo spunto dall'ingresso della Polonia, di circa due anni fa in via ufficiale ma in realtà da un punto di vista sociale il processo è iniziato da poco, delinea i punti cardine per una fattiva integrazione dei popoli. I due soggetti che hanno individuato questi nove punti, Malgorzata Bonikowska e Pawel Rabiej, sono due esperti polacchi di politiche ed affari sociali, e la loro visione strategica è particolarmente interessante.

Le azioni che i due studiosi individuano quali necessarie sono:

1) Ritorno ad una grande visione. L'europa di oggi, attraversata da una profonda crisi, ha bisogno di idee ispiratrici, anche utopiche, e di porsi obiettivi grandi nel lungo periodo

2) Un grande dibattito sul cambiamento. La normativa, le direttive e gli indirizzi dell'UE da anni sono poco chiari, nascosti dentro documenti sibillini e che non vogliono esporsi a decisioni di parte; c'è bisogno invece di un discorso chiaro e di prese di posizione nette.

3) Una strategia per prevenire la deriva popolare. Continuare a mettere sullo stesso piano tutti i cittadini europei vuol dire non comprendere le diversità e le differenti problematiche. Se si vuole evitare che l'UE diventi un problema invece che essere la soluzione è necessario studiare diverse strategie che tengano conto della complessità dei territori.

4) Realismo al posto della tuttologia. Concentrarsi sulla competitività, senza sperperare risorse in settori non strategici in quanto la crisi costringe a scelte di campo.

5) Una più forte integrazione dei 27 paesi. L'allargamento dell'UE, che in pochi anni ha visto staccare il biglietto di entrata a nuovi paesi, rende necessario pensare ad una reale coesione, viste le sfide portate dalle nuove economie

6) Una governance che lavori per obiettivi. La crescente burocrazia ha distanziato la Comunità Europea dalla vita dei propri cittadini. Si sente dunque il bisogno di una classe dirigente che lavori per obiettivi, recuperando la credibilità perduta.

7) Rafforzare il valore e l'identità di Europa. L'economia non è tutto, e le scelte che riguardano la vita sociale dei cittadini devono essere prese con maggiore forza, non escludendo rischi fisiologici.

8) Creare le condizioni per una vigorosa leadership. Come ogni istituzione, l'UE ha bisogno di politici di grande visione, che sappiano navigare con barre ferme ed individuare obiettivi precisi. Creare le condizioni per raggiungere una stabilità politica ed una classe politica di livello è essenziale per il futuro

9) Una nuova narrativa. La storia dell'Europa moderna, con le sue forti contraddizioni, ha offuscato l'idea che di essa hanno i cittadini. E' necessario sviluppare nuova narrazione che ridia smalto alla storia ed alla cultura europea: senza una valorizzazione del passato e del presente non c'è futuro.

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