Forse
se ne sentiva il bisogno. Di certo, dal momento della sua
introduzione l'istituto dell'ISEE (Indicatore della Situazione
Economica Equivalente) è stato oggetto di critiche, mancate
applicazioni e naturalmente proposte di revisione.
L'ISEE è
uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle
famiglie utilizzando parametri quali il reddito ed il patrimonio.
Sino ad ora è stato prevalentemente adottato per l'accesso a servizi
sociali, per lo più dei Comuni. L'esempio più diffuso è quello dei
Nidi d'Infanzia, applicato da gran parte delle Amministrazioni. Il
suo punto di forza è stata l'innovazione verso una risposta più
equa per l'accesso ai servizi. Ad una determinata situazione
economica del proprio nucleo familiare si fa corrispondere una certa
tariffa, presumibilmente adeguata alla condizione della famiglia.
Le
applicazioni sono state fantasiose, a volte. In alcuni casi le
tariffe previste sono state solo 4, riducendo pertanto il ruolo del
calcolo ISEE. In altre, alcune amministrazioni si sono sbizzarrite
moltiplicando fasce e tariffe (in alcuni casi superando le venti
opzioni), creando ovviamente un caos di difficile comprensione.
Nonostante
questa claudicanza, è indubbio che l'ISEE sia un metodo importante
per applicare quell'equità sociale di cui tanto si è parlato ed in
questi giorni riempie le prime pagine della vita politica.
Nel
Maxi-emendamento alla manovra del Governo Monti si riscrivono le
regole anche per il calcolo dell'ISEE, dando maggiore peso ai figli
oltre il terzo e, soprattutto, prevedendo che grazie al calcolo ISEE
si potrà accedere anche alle agevolazioni fiscali, aumentando di
fatto il suo raggio di azione.
Il
maxiemendamento prevede che si dovrà arrivare a una «definizione di
reddito disponibile che includa la percezione di somme anche se
esenti da imposizione fiscale e che tenga conto delle quote di
patrimonio e di reddito dei diversi componenti della famiglia nonché
dei pesi dei carichi familiari, in particolare dei figli successivi
al secondo».
Ora
si attende il decreto ad hoc, che dovrà obbligatoriamente arrivare
entro il prossimo 31 Maggio. L'attesa è soprattutto per comprendere
quali saranno nella pratica le nuove modalità di calcolo, ma
soprattutto per capire se l'ISEE verrà reso obbligatorio per i
servizi sociali per i quali già da tempo viene applicato.
In
questo caso sarebbe un forte passo in avanti verso una
stabilizzazione eterogenea nel nostro paese del servizio sociale a
domanda individuale.
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